Recensione “I Pirati dell’Oceano Rosso”
Titolo: “I Pirati dell’Oceano Rosso”
Autore: Scott Lynch
Data pubblicazione: 1 Dicembre
Pagine: 720
Casa Editrice: Mondadori
TRAMA:
Dopo un violento combattimento con la malavita che li ha quasi uccisi, Locke e il suo fedele compare Jean fuggono dalla città in cui sono nati e approdano agli esotici lidi di Tal Verrar per curarsi le ferite. Ma neppure all'estremità occidentale del mondo civilizzato possono riposare, e presto tornano a dedicarsi a ciò che sanno fare meglio: rubare ai ricchi e intascare il ricavato. Questa volta il loro obiettivo è oltremodo ambizioso: la torre di Peccapicco, la casa da gioco più esclusiva e più sorvegliata che ci sia. I suoi nove piani attirano una clientela facoltosa, e per giungere fino alla cima servono buon credito, comportamenti bizzarri... e un gioco semplicemente impeccabile. Perché c'è una sola regola importante che Requin, lo spietato padrone di Peccapicco, fa rispettare rigorosamente: chi bara avrà la morte. Per nulla intimoriti, Locke e Jean hanno elaborato una strategia che comprende bugie, trucchi e inganni per tutti e nove i piani... su su fino al favoloso caveau di Requin. Sotto mentite spoglie, compiono la loro meticolosa ascesa verso un obiettivo ormai vicinissimo... Ma qualcuno a Tal Verrar ha scoperto il loro segreto. Qualcuno giunto dal passato, che ha tutte le intenzioni di far pagare ai due sfacciati malviventi i crimini commessi. Ora avranno veramente bisogno di ogni grammo di astuzia per salvare le loro anime prezzolate. E potrebbe non bastare...
Okay amici, eccoci tornati, come vi avevo preannunciato parleremo MOLTO spesso in questo periodo di Lynch. Mancano ancora due articoli che parleranno di lui, e saranno a Gennaio.
Detto ciò concentriamoci su quello di oggi, del quale sono molto eccitata. Nella prima recensione non ricordo se l’ho specificato, ma su instagram ve l’avevo detto, sto parlando di una mia scelta che riguarda la valutazione di questi libri. Avendo già letto i primi due, di tre che devo recensire, mi sono già bene o male, fatta un’idea, ma comunque voglio finire i tre volumi prima di dare delle valutazioni.
Se mi seguite su Goodreads, cosa poco probabile 😂, saprete che ho già dato delle stelline momentanee, ma credo rimarranno quelle anche alla fine del terzo libro...però mai dire mai insomma.
Comunque iniziamo, e parliamo appunto di questo bel librone. Come avete potuto leggere dalla trama, come protagonista abbiamo Locke e Jean, che ci accompagneranno in un lungo viaggio alla ricerca di...e no scusa ma non posso dirtelo...SAREBBE TROPPO BELLO EH. Invece ti dico che non posso far altro che consigliare questo libro.
La trama come nel primo è molto bella, ma la cosa che veramente ho amato è assolutamente la scrittura. So che ve l’ho già detto nella prima recensione, ma magari, tu che stai leggendo non hai letto la prima, di conseguenza voglio ripetermi, perché credo sia molto importante dal mio personale punto di vista.
La scrittura di Scott Lynch è magica. E non mi sento esagerata quando dico che è la scrittura più bella che io abbia mai potuto leggere. E so che fa male dirlo, fa male al cuore proprio, ma supera anche Cassandra Clare.
Ma di brutto proprio. Non c’è proprio competizione. Sono estremamente convinta del fatto che molti di voi la potranno apprezzare e fare vostra.
Io l’ho fatto e sono così contenta di aver scoperto questo scrittore....e come si dice? Ah si...lèggerei anche la sua lista della spesa.
Se penso al fatto che la serie dei Bastardi Galantuomini avrà 7 libri sono felicissima e non vedo l’ora di leggere il terzo. Ma poi mi rendo conto che di sette ne sono usciti solo 4, e so che sarò disperata e mi mancherà lo stile di scrittura. Ma farò felice Mary, (@_booksandhoney_) e mi butterò su Sanderson, non appena le biblioteche saranno di nuovo aperte, per cercare un altro stile di scrittura favoloso, a suo dire.
Ma parliamo dei personaggi, non mi dilungherò per niente, solo perché avete la tappa prima di questa in cui ve ne parlo, principalmente sui personaggi secondari.
Quindi ora vi parlerò più approfonditamente di Locke e Jean.
Ricordiamo ovviamente tutti come li abbiamo lasciati dal primo libro. Hanno subito perdite terribili e questo di sicuro non li ha fatti stare bene.
Locke all’inizio di questo libro non è Locke. È un ubriacone, di cui l’unico pensiero è quello di bere e nemmeno di pensare all’inguine personale o al cibo, infatti è di una magrezza impressionate, tant’è che Jean lo descrive dicendo che gli si vedevano le ossa tanto era mal messo. Si è chiuso in se stesso, e le ferite che ha non se le vuole far curare, non vuole nessuno di fianco a lui, si da la colpa di tutto e utilizza le perdite come una scusa per crogiolarsi nel dolore. Non fa più quello per cui ha sempre vissuto. Non è più un ladro. O almeno, è quello che il suo stato momentaneo fa credere a a se stesso e alle persone che lo guardano.
Jean ovviamente non crede in questa facciata, e nonostante lo capisca nel profondo, perché come Locke anche lui ha subito le stesse perdite, decide che è arrivato il momento di svegliarlo da questo stato vegetativo in cui si era rifugiato. E tramite modi che non vi dico perché se no non c’è più gusto di leggerlo, riesce nel suo intento.
Al contrario di Locke, Jean invece non sostituisce il suo migliore amico con l’alcol, però fa un qualcosa, di cui secondo me si accorge solo dopo che un Locke ubriaco gli fa notare. Ovvero cerca su ricostruzione usando altre persone quella che era la banda di prima.
Ma detto ciò ragazzi, si riprendono bellamente entrambi, infatti non aspettano due volte per creare un nuovo piano degno dei nostri galantuomini bastardi preferiti, che li farà dannare per anni, e.....e niente amici, leggetelo, vi ho già detto troppo.
Sappiate solo che questo libro è arte.
A-R-T-E
Incontriamo nuovi personaggi wow, di cui vi innamorerete, o almeno lo spero🤣, e soprattutto troviamo degli antagonisti che sanno il fatto loro.
LEGGETE LE AVVENTURE DEI BASTARDI GALANTUOMINI.
Non ve ne pentirete!
Alla prossima recensione,
Giulia.
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